Questa è una storia vera, iniziata ben più di quarant’anni fa.
In un paese vicino al mare c’era una bimba1 che sentiva di essere un pesce, ne ebbe la certezza il giorno che, grazie al suo zio preferito, conobbe la Donna Pesce:
La straordinarietà di questa donna era duplice: non solo si trovava talmente a suo agio in acqua da farlo sembrare assolutamente naturale; ma era anche come è più forte di un uomo. Faceva dei tuffi da altezze impensabili per la maggior parte dei viventi, senza alcun timore.
Un concetto di femminilità nuovo e vincente. La sensibilità (uno dei maggior pregi femminili) incastonata in un corpo forte e audace, fatto per vivere in acqua: agli occhi di quella bimba la Donna Pesce era la “perfezione”!
Dopo la certezza della sua identità, la bimba capì di dover “semplicemente diventare” il pesce che sapeva di essere. Cominciò un lavorìo di persuasione dei suoi genitori affinchè la portassero in piscina; questione molto complicata dato che non c’erano affatto piscine vicine a dove abitavano, il suo papà tornava tardi dal lavoro e avevano una sola macchina. Ma a forza d’insistere alla fine la bimba la spuntò.
Arrivò il gran momento: LA PRIMA LEZIONE DI NUOTO !!!
Il giorno che la bimba aveva tanto sognato diventava realtà, mai avrebbe potuto immaginare sarebbe stata una realtà disastrosa…
Cosa ricordo di quel giorno: la gioia assoluta, l’orgoglio di papà, l’arancione del costumino, la bellezza assoluta dell’acqua, il suo colore meraviglioso, le scarpe scivolose, la caduta sul bordo vasca, il colpo fortissimo alla testa, l’acqua che bevo e bevo e quasi m’affogo, il tipo che mi recupera e invece di consolarmi mi accusa con cattiveria di essere stata imprudente, la paura del mio papà dietro il vetro, la mia paura, che aumenta invece di scendere, che diventerà immediatamente terrore e mi accompagnerà per quasi tre lunghissimi decenni: avevo neanche cinque anni quel giorno…
Il mio papà si rifiutò assolutamente di continuare, quel giorno e non solo. Il discorso si chiuse per tutti, ma non per me…una piccola parte di me, pur circondata dal terrore, decise di resistere e combattere contro il mio nuovo orrido e potente nemico:
In questo sito quando si parlerà di “bambini” si intenderà nell’unico senso di “persone in crescita” esclusivamente montessoriano. Il bambino è sullo stesso piano di un adulto, ha in sè il germe di cosa diventerà e deve solo essere coadiuvato nel suo percorso formativo e di strutturazione del “sé”. Per chiunque voglia approfondire l’argomento ecco un utile articolo sul metodo; sono personalmente convinta sia assolutamente applicabile in acqua e anche agli adulti. ↩